La domenica mattina sempre la stessa storia.
Alzarsi presto, senza fare rumore, quando magari la sera prima si è fatto tardi e la testa ti consiglia di restare a letto, oggi che potresti. La tua ragazza con gli occhi ancora chiusi “chi te lo fa fare?”
Invece in piedi,calze, tuta termica, protezioni, giacca, stivali, guanti, e quel dolore alla spalla che rompe le scatole da domenica scorsa.
Fuori un freddo cane, la pioggia che non smette.
Accendi la moto,accenni già un sorriso, il vicino di casa bestemmia, puzza di benzina per colazione e il solito barista sotto casa “dove si va oggi” e solita risposta “e chi lo sa”.
Gli amici, come sempre in ritardo, resti in attesa, il freddo punge “chi me lo fa fare?”.
Finalmente tutti insieme, le occhiaie si pesano al chilo, il colore è quello dei cadaveri delle 8:30 del mattino, si attacca la prima sterrata, ti inizi a scaldare, inizi a vivere.
Fa freddo, piove, c’è puzza di miscela, fango dappertutto, 5 minuti e sei già fradicio.
Sotto il casco il sorriso che solo noi possiamo capire “chi ce lo fa fare?”
Non lo so, ma questo è l’enduro.